Ente

Le Nostre Attività

Le competenze della Autorità di Ambito riguardano la programmazione, l’organizzazione e il controllo del servizio idrico integrato, con esclusione di ogni compito di natura gestionale. Nel suo ruolo di controllo il Consorzio rappresenta i soggetti consorziati (i Comuni) e l’utenza (i cittadini consumatori della risorsa idrica).
Sono inoltre affidate all’Autorità funzioni fondamentali quali:
• le attività di analisi e di ricognizione;
• l’adozione ed aggiornamento periodico del Piano di Ambito, ove sono indicati gli obblighi del gestore in materia di investimenti, dei livelli di servizio e delle tariffe;
• la definizione della convenzione di gestione;
• la scelta della forma della gestione;
• la scelta del gestore dei servizi idrici;
• il controllo della gestione.
Con la costituzione dell’Autorità di Ambito, i Comuni consorziati hanno formalmente cessato l’esercizio diretto delle funzioni riguardanti il ciclo integrato delle acque. Nella fase transitoria fino al definitivo affidamento del Servizio al Gestore di Ambito, le tariffe, insieme ad altre funzioni residue, sono ancora determinate dai Comuni e applicate dai soggetti gestori esistenti.

Tutela degli utenti

La legge attribuisce all’Autorità di Ambito un ruolo fondamentale per la difesa e la tutela dei diritti degli utenti e dei consumatori dei servizi idrici nei confronti dell’attività del Gestore.
Al controllo istituzionale sulla gestione e sul rispetto dei termini del Piano di Ambito dal punto di vista dell’offerta dei servizi idrici, si viene così ad aggiungere quello dei consumatori dal punto di vista della domanda.
L’Autorità di Ambito ha l’obbligo quindi di organizzare le forme che consentano il pieno esercizio dei diritti dei consumatori a poter usufruire in particolare di:
• Sicurezza e qualità dei prodotti e dei servizi;
• Adeguata e corretta informazione;
• Educazione al consumo;
• Correttezza, trasparenza ed equità di rapporto con i Gestori;
• Libere forme associative;
• Uguaglianza dei diritti;
• Obiettività ed imparzialità di comportamento da parte dei Gestori;
• Continuità e regolarità nell’erogazione dei servizi;
• Garanzie di partecipazione alla prestazione dei servizi, alla definizione degli standards qualitativi di erogazione e alla sostenibilità delle tariffe;

Quali sono i compiti dell’Ambito

Con l’emanazione della legge 5/1/94 n. 36, “Disposizioni in materia di risorse idriche”, si è avviato un profondo processo di riorganizzazione istituzionale e industriale nell’assetto dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. I tratti salienti di questo processo sono riassumibili in alcuni passaggi fondamentali:
• i Comuni trasferiscono l’esercizio della titolarità del servizio all’ A.T.O.;
• l’ A.T.O. definisce il piano e la tariffa del nuovo servizio e provvede all’affidamento della gestione del servizio idrico integrato;
• l’ A.T.O. controlla che il gestore realizzi il piano e verifica l’applicazione della tariffa.
L’obiettivo di tale processo è pervenire il più rapidamente possibile all’accorpamento delle gestioni esistenti largamente frammentate e, contemporaneamente, alla loro trasformazione in senso industriale e imprenditoriale della gestione. Tutto questo deve consentire all’ A.T.O. di affidare la gestione ad un’impresa che per dimensioni, organizzazione e capacità imprenditoriale sia capace di finanziare e realizzare il piano degli investimenti necessario al miglioramento dei servizi idrici.
La legge 36/94 introduce inoltre un nuovo schema di regolazione dei servizi (vedi figura) che sostituisce la precedente organizzazione sia dal punto di vista istituzionale che tariffario.
Il nuovo schema prevede che vi sia una netta distinzione di ruoli fra l’ A.T.O., che definisce gli obiettivi e controlla la realizzazione del piano, e il gestore che gestisce il servizio e realizza il piano. L’ A.T.O. deve svolgere la sua attività di regolatore in ragione dell’assenza di concorrenza nel mercato di questi servizi con l’obiettivo di assicurare la tutela del consumatore nei confronti del gestore monopolista.
Questo compito di regolazione deve essere svolto dall’ A.T.O. attraverso la definizione del piano, l’applicazione della tariffa e il successivo controllo sulla realizzazione, da parte del gestore, degli obiettivi contenuti nel piano. Piano, tariffa e controllo sono definiti dal contratto sulla base del quale sarà affidata la gestione. Il controllo si eserciterà in primo luogo attraverso la verifica del raggiungimento degli obiettivi del piano. Il controllo sull’applicazione della tariffa consentirà all’ A.T.O. di regolare il comportamento del gestore in relazione all’attuazione del piano con la possibilità addirittura di revocare l’affidamento nel caso che il gestore sia gravemente inadempiente.
Il gestore è tuttavia sottoposto anche ad altre attività di controllo fra cui quella svolta dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente (A.R.P.A.) e dall’Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) in particolare sulle caratteristiche degli scarichi idrici e sulla qualità delle acque potabili. Il gestore con l’affidamento del servizio diventa infatti il responsabile dell’intero servizio idrico integrato che comprende appunto la gestione dell’acquedotto, le fognature e la depurazione delle acque.
Un’ulteriore regolazione è svolta dalla Regione che in base alla L.R. n. 14 del 21 maggio 1997 si attribuisce compiti di indirizzo, programmazione e controllo sia sulle A.T.O., sia sul gestore. Queste funzioni attengono:
• alla verifica della compatibilità dei Piani di Ambito con gli obiettivi e le priorità stabilite dalla Regione
• alla verifica dello stato di attuazione degli strumenti di pianificazione (PRGA e PRAA)
• al controllo delle prestazioni dei gestori nei vari ambiti per quanto riguarda i livelli qualitativi e quantitativi dei servizi, il costo dei servizi e la spesa per gli investimenti

L’ A.T.O. è chiamata inoltre a valutare nel proprio Piano il fabbisogno di risorse idriche e, conseguentemente, la necessità di tutte quelle opere che permettano lo sviluppo e l’adeguamento della risorsa rispetto a tale fabbisogno. Questa attività, che investe direttamente la gestione della risorsa idrica, non può comunque prescindere dalle competenze dell’Autorità di Bacino.